In tempi recentissimi sono intervenute alcune modifiche legislative che hanno rafforzato il ruolo dell’addestramento nella gestione della sicurezza in ambienti di lavoro. Inoltre, nelle aule di giustizia, di fronte ad infortuni sul lavoro, si va ad indagare sull’effettivo adempimento di questo obbligo da parte del datore di lavoro. Attenzione però a non confondere i corsi di formazione con l’attività di addestramento: si tratta infatti di attività distinte e oggetto di obblighi legislativi diversi, il cui mancato assolvimento fa scattare sanzioni in entrambi i casi.
Innanzitutto cosa si intende per addestramento?
Il Decreto 81 lo definisce come il complesso di attività dirette a fare apprendere ai lavoratori l’uso corretto di attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale, e le procedure di lavoro. E’ chiaramente una connotazione più pratica che viene data a quest’attività (a differenza della formazione che viene definita come “processo educativo” finalizzato all’acquisizione di “competenze”).
Aggiungiamo un elemento in più.
Con la legge del dicembre 2021, è stata chiarita definitivamente la portata dell’attività di addestramento perché, all’art 37 del Decreto 81, si specifica che l’addestramento consiste nella prova pratica, per l’uso corretto e in sicurezza di attrezzature, macchine, ecc. e consiste, inoltre, nell’esercitazione applicata, per le procedure di lavoro in sicurezza. Sempre nella nuova norma leggiamo che l’addestramento deve essere effettuato da persona esperta e sul luogo di lavoro e che è necessario tracciare l’attività in apposito registro.
Ricordiamoci che molti sono gli articoli del Decreto 81 in cui espressamente si fa riferimento all’obbligo di addestramento e che il tempo dedicato ad esso si va ad aggiungere ai percorsi formativi previsti dalla legge: non è mai incluso!
Per scoprire quando è obbligatorio l’addestramento e come organizzare al meglio tale attività, contattata i nostri uffici.